Vesuvio e territorio

“Suol dirsi che Napoli abbia un gran nemico, il Vesuvio. Chi non ne ha? Altrove è un fiume, forse, altrove un lago, altrove l’aria pestilente”.

Il Vesuvio è un vulcano esplosivo e attivo, la cui ultima eruzione ebbe luogo nel 1944. È situato nel versante sud-orientale della città metropolitana di Napoli, in Campania, nel territorio dell’omonimo parco nazionale istituito nel 1995, simbolo della stessa città metropolitana.


La sua altezza, al 2010, è di 1.281 m e sorge all’interno di una parziale caldera di circa 4 km di diametro, ovvero la parte restante del precedente edificio vulcanico (il Monte Somma) che, dopo la grande eruzione del 79 d.c., subì il crollo del fianco sud in corrispondenza del quale si sarebbe formato il cono attuale col suo cratere.
Le numerose eruzioni hanno reso il territorio vesuviano estremamente fertile e ricco di minerali, in particolar modo di potassio, ferro, fosforo e silice, rendendo questi luoghi particolarmente adatti alla coltivazione della vite.

Le varietà diffuse sul territorio sono il Caprettone e la Falanghina, per la tipologia a bacca bianca, il Piedirosso e l’Aglianico, per la tipologia a bacca rossa.

tradizione e territorio

VITICOLTURA A PIEDE FRANCO

Una tecnica ormai rara, a tutela della identità territoriale dei vini.

Alla fine del XIX secolo la fillossera, insetto della famiglia dei Phylloxeridae, devastò interi vigneti attaccando l’apparato radicale delle viti. Il rimedio che emerse per proteggere la vitis vinifera fu quello di innestarla nella vite americana (selvatica) che risulta resistente alla fillossera.


Oggigiorno, quindi, la quasi totalità dei vigneti produttivi si basa sull’innesto su vite americana dando luogo, inevitabilmente, ad una perdita delle identità pure delle nostre varietà di uve.

La fillossera, però, non sopravvive in un terreno vulcanico sabbioso per questioni di carattere chimico-fisico. 

Ed è per questo motivo che la nostra viticoltura è “a piede franco”, ossia senza innestare la talea di vitis vinifera su vite americana, preservando intatte le svariate peculiarità delle nostre piante, dei loro frutti, dei vini che ne discendono e allontanando, sin dalle radici, ogni forma di standardizzazione del vino.

Vesuvio, terra di tradizioni millenarie

I nostri vini puntano, attraverso un approccio biologico, al rispetto della tradizione vitivinicola vesuviana. Quest’ultima, fortemente incentrata sulle varietà a bacca bianca, si articola nella tecnica del piede franco, per ciò che riguarda la viticoltura, e nella tecnica della macerazione, per gli aspetti relativi alla vinificazione.